Sopra il ramo contorto,la lumaca traccia il suo luminoso sentiero,scrupolosa e attenta segue le volute,le asperità del vecchio ramo,e in questo percorso forse parlano.
Io escluso dal loro mondo guardo,e sento tutta la lontananza che ci divide,milioni di anni d'evoluzione,milioni di anni di nascite e di morti,di salite e di cadute,milioni di anni di dolore.
Solo, di fronte al miracolo della loro vita,sento tutta la solitudine della mia particolarità di uomo.
giovedì 11 ottobre 2007
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4 commenti:
è davvero molto bello questo post, la paret finale mi ha emozionato. un abbraccio caro Jengis!
gli alberi sono una nota vibrante amore. Non ci sono lontani ma fanno parte del nostro sangue. Quando guardiamo estatici la bellezza dei tronchi e dei rami é come se ci immedesimassimo nella loro corteccia-essenza. Accarezzo sempre gli alberi con lo sguardo ed anche con le mani, mi siedo sotto la loro ombra ad ammirare il tetto di foglie e di rami. Alcuni mi piacciono più di altri alcuni mi fanno veramente flippare talmente sono belli ed esprimono una maestosa saggezza....olééééééééééé
la lenta evoluzione di un albero,intrigo di rami radici tronchi foglie perchè le lente lumache possano ricamarvi argentee corsie,le formiche cercarvi linfa e riparo,e le lucertole camminarvi per vedere il mondo dall'alto,perchè l'uomo possa osservare tutto questo un po distaccato:ma sa che ne è parte.La sua evoluzione gli dà questa certezza.
Una serena domenica,Jengis.
Vyoletta,>liya,Chicchina siete delle amiche carissime,le vs parole
chiariscono e approfondiscono il mio pensiero grazie.Buona domenica un abbraccio amiche care
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