Resti d'una vita,
plastica e luci al neon,
colori acidi
suscitano scintille
d'asfalto bagnato.
Un gatto bianco e rosso
scava la sua vita,
io,la mia,
la cerco nelle tasche.
Sotto un cielo
basso,pesante
cielo di ferraglia,
giaccio.
Ricordo inutile.Piovono scintille elettriche da vecchi lampioni arruginiti,i miei occhi le riflettono e proiettano lontano;un passo dopo l'altro sull'asfalto lucido d'insegne colorate e il cuore si gonfia come una spugna e gocciala lacrime di vita.
Sotto la vecchia tettoia di bandone
grigia,
tra bidoni di lamiera.
due occhi accoccolati
d'angelo bambino.
2 commenti:
Che emozione questa tua poesia, caro Giancarlo, parole che toccano in profondità come gli occhi di quell'angelo bambino.
Un abbraccio forte
Bruna
Ti abbraccio,Jengis,un passo dopo l'altro,vorrei camminarti accanto e
condividere quelle lacrime che inzuppano la vita.in attesa di quel sorriso d'angelo-Un abbraccio.Ci sono anche quando non posso passare.
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