Fu la carezza della notte sulle colline,
oppure la luna.
che specchiandosi nel'acqua.
accese mille cristalli di gesso nel prato.
Rimase solo la parola del silenzio,
l'aria rabbrividì.
Al flebile frinire dei grilli,
cullavo i miei pensieri.

vertigine

Su,su verso un cielo impossibile,la vertigine dell'ascesa.

La luce filtra,

mille occhi si aprono sull'impossibile.

Vertigine

vertigine della mente,

del cuore.

Vertigine.

Meglio cercare in due

E' lungo il cammino e pieno d'insidie,meglio affrontarlo in due.

Teatro del silenzio

Io Pinocchio,seduto davanti a questo verde teatro perduto tra cielo e colli,ascolto il silenzio,rotto solamente da lontani rumori di lavori agricoli,rotto dal canto di uccelli invisibili.Riposo le mie gambe fatte legno,seduto sopra un candido pezzo di marmo e gli occhi perduti lontano,guardo il nulla che si fa tutto nel verde silenzio della campagna,che si fa tutto nel silenzio interiore che scava la mia pena.

Acqua che riflette cielo e campagna,che riflette forme d'umano artificio,in questo teatro d'emozioni si smarrisce il cuore,si scioglie e vola;vola lontano alla ricerca di antiche esultanze,di antiche passioni e si trova a volare insieme agli uccelli lassù,dove il cielo diventa sipario.